Canti di cavalieri, dame e pellegrini: serata magica al castello di Cucagna
Messaggero Veneto – 18 agosto 2009
FAEDIS. Viatores, il quindicesimo appuntamento della rassegna Musica cortese, ha una valenza particolare nel cartellone del festival per la sua inimitabile location: il castello di Cucagna, in quel di Faedis. La particolarità, oltre alla bellezza del luogo, risiede anche nel coinvolgimento del pubblico, chiamato a percorrere l’antico sentiero che porta a castello. Protagonista dell’appuntamento, conclusosi degnamente con una cena dal sapore medievale a base di zuppa di legumi e pane nero, l’ensemble di musica antica Dramsam formato da Alessandra Cossi al canto, alle percussioni e alla synphonia, Paolo Cecere al canto, alla viella e alla ghironda, Giampaolo Capuzzo ai flauti dolci, Fabio Accursio al liuto e Nadia Cecere al canto ed al sistro. In apertura, l’architetto Raccanello, che da anni si occupa del restauro dell’immobile, illustra i recenti ritrovamenti avvenuti alle pendici del castello di Cucagna, e così al calar del sole, con la pianura e il cielo che si accendono di luci, s’inizia l’esibizione del Dramsam, che presenta Canti di cavalieri, dame e pellegrini sulle strade dell’Europa medievale, diviso in tre stanze ordinate secondo contenuti poetici e musicali. Si inizia quindi alla luce delle torce, con Rosas das rosas, un’invocazione e una lode alla Madonna, tratto dalle Cantigas de Santa Maríadi Alfonso X ‘el Sabio”, per entrare subito dopo nella prima stanza, quella dei Canti di cavalieri, che vede l’esecuzione di Chevalier mult estes, di autore anonimo, Ara pot hom, di Rimbaud de Vaqueiras, e Pax in nomine Dominidi Marcabru, pagine che esplorano la vita cavalleresca nei suoi multiformi aspetti, dall’orgoglio al senso dell’attesa, all’ansia di appressarsi alla battaglia. La seconda stanza è l’ Interludio dell’attesa, in cui si eseguono A chantar m’erdi Beatriz de Dia, Ay ondas chedi Martim Codax e la bellissima Je chanterai pour mon couragedi de Dijon. Dedicati alla Madonna, che ha protetto l’immaginario pellegrinaggio, sono infine i canti della terza stanza, Canti di devozione, che comprende Los seit goits, Polorum regina, Emperatryz, tratti dal Livre Vermeil de Montserrate Des oge mais, tratto dalle Cantigas de Santa Maríadi Alfonso X el Sabio. Infine, una celebrazione della Vergine, Santa Maria strela do Dia, sempre dalle già citate Cantigas. Un colto, suggestivo percorso musicale, connotato dalla grande sapienza filologica del Dramsam e dalla grande tecnica che ogni singolo componente del gruppo possiede. Come non incantarsi, infatti, di fronte alle bellissime voci di Alessandra Cossi e di Paolo Cecere, alle incredibili evoluzioni del flautista Giampaolo Capuzzo o alla millimetrica precisione del liutista Fabio Accursio? La fascinazione collettiva alla fine esplode in un lunghissimo applauso che convince l’insieme a concedere un bis, al quale segue poi l’imbandigione che conclude una vigilia di ferragosto da ricordare.
Sergio Zolli